lunedì 18 settembre 2017

Checco Zalone era stato veggente - Ferrari parcheggiata nel posto per disabili

L'ho spesso detto e lo ripeto che il bello del cinema o di chi scrive storie (per il grande schermo, per spot, telenovele o Youtube) è che spesso anticipa la realtà - giacché non è pensabile che certi bipedi abbiamo la depravazione di guardare prima e poi imitare.

Notizia di oggi a pranzo: 

http://www.leggo.it/italia/milano/milano_ferrari_posto_disabili_18_settembre_2017-3246280.html

Vedere per credere: un tipo sfacciato quanto incivile parcheggia in centro a Milano un veicolo di lusso, Ferrari FF Coupé blu per l'esattezza, in un posto riservato ai disabili, rifiutandosi di lasciarlo persino di fronte alla richiesta di un padre con un figlio minorenne che di quel posteggio ha bisogno umano e fisiologico nonché diritto legittimo e legale.

Episodio terribile, piccola grande ingiustizia da giungla urbana del terzo millennio dove il più forte umilia e danneggia il prossimo e che mi ha richiamato alla mente una pubblicità progresso con l'attore Checco Zalone.
In questo spot lo stesso instaura una "mini guerra" con un bambino del suo palazzo costretto sulla sedia a rotelle, che si farà fare il parcheggio riservato proprio dove Checco metteva la sua fuoriserie: a quel punto Zalone lo minaccia dicendo che chiamerà una certa onlus per una donazione e se il piccolo dovesse guarire potrà finalmente vendicarsi.

                       

La scena è divertente ma anche imbarazzante perché Zalone, che è anche voce narrante del corto, espone sentimenti realistici - quelli che spesso si provano ma non si confessano insomma - di scarsa tolleranza nei confronti del piccolo disabile, reo a volte di essere ingombrante o lento o invasivo.
Ma questo, appunto, era uno spot, anche se il piccolo protagonista ha una malattia che realmente lo costringe sulla sedia a motore.

La realtà di stamattina, ahinoi, è andata oltre, anzi ha "doppiato" l'episodio dello spot. Se si esamina tutto l'articolo si viene a sapere, su citazione del Corriere della Sera, di tutto un retroscena che vede l'incivile, imprenditore lombardo con residenza a Lugano, già macchiato di altre nefandezze ed esemplare nell'aver trovato una serie di stratagemmi per poter fare quel che gli pare, come e quando.

Se però soldi, aziende, conti in banca nei paradisi fiscali, lasciapassare e soprattutto il libero arbitrio portano a fare simili bassezze, allora è meglio essere un po' più poveri e con meno raggio d'azione.

E neanche mi piace la Ferrari.... molto meglio la Lamborghini!

                                

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