lunedì 14 gennaio 2013

Chiamatemi Jacopo Ortis - quante lettere sto scrivendo ultimamente!

Cara Amica,
non sto nemmeno a dire/ precisare chi sei nemmeno in riferimento ad un mio vecchio post che parlava di te (comunque ben rintracciabile) perchè beh, questa cosa la sto scrivendo per me. Perchè per te, di cui sto cercando di tutelare l'identità con scrupolo paranoico, sarebbe tempo perso: certe cose te le dovrei dire a voce o tutt'al più scrivertele, non riportarle qui sul mio spazio.

Le scrivo per me perchè ogni volta che ho tue notizie, frammentarie ma veritiere, vedo rosso. Rosso fuoco monocolore, altro che sfumature. Per rabbia, costernazione, incredulità, fastidio, disappunto. Il dolore viene dopo, si, viene dopo tutto questo, perchè trovo davvero intollerabile quanto tu tolleri la tua situazione, che ti sei costruita tutta da sola, con una fatica e un'assiduità incredibili...ma niente a confronto della tua cocciutaggine. Poi, carissima, tu non sei solo quello che mi riportano, lo so bene, sei tante altre cose: figlia, lavoratrice, sportiva, amica (?), con tante passioni, tante particolarità, tanta intelligenza dentro un cuore dolce anche se per un ventennio ti sei calata in un ruolo da dura, per i motivi che ho saputo. Però, a furia di dare grande importanza ai tuoi problemi legati all'esteriorità, stai rischiando di essere solo questa parte di te. E a volte ti rendi pesante, sorda, ridicola, infantile, piccolina, quasi stupida, tutte cose che non sei....ma che a volte comincio a pensare che stai diventando, tutto per un'unica ragione, la suddetta.

Sono sibillina solo per tutelarti, poichè se anche solo parlassi di certi dettagli rischierei di danneggiarti o pubblicizzarti, e anche adesso in parte lo sto facendo.

Ora hai delle commissioni importanti, ma fino a dove arriverai? O saresti arrivata? Quanto avresti ancora aspettato, prima di metterti in discussione, di metterti un freno? Dopo le rinunce, le regole e gli obblighi autoinventati, i calcoli millimetrici (ehi, la matematica, tutto sommato, è astrazione, non è legge di vita!), gli studi iper approfonditi, le rinunce, le paure, i malesseri, i segni di cedimento sempre più frequenti?

Ascolta il tuo corpo, Amica mia, conoscilo per sensazione, dialogaci, rispettalo. La mente non basta, per quanto razionale, anzi è stata lei a metterti in questa situazione! Il corpo invece, per quanto tu lo rifiuti, non ti avrebbe messo in questa m***a!

Riconosci i tuoi limiti, perchè non credo sia scritto da nessuna parte che devi essere in un certo modo!

Togliti colpe che non hai, liberati da imposizioni che non servono se non a farti girare in tondo all'inseguimento del tuo falso mito!

E mi raccomando, non tirare più fuori il discorso del peso della solitudine per come lo hai fatto, perchè se no la indentifichi con la singletudine: di amici ne hai avuti e ne avresti ancora, anche se non so se tanti o pochi.


Forza, forza, forza! Devi sforzarti di trovare la causa prima di tutto questo meccanismo e disintegrarla, per il bene tuo e dei tuoi affetti, e poi confutare l'importanza che hai dato finora ai tuoi rituali!

Un abbraccio, e non pensare che con esso io senta chissà quali difetti, solo perchè peso una decina di chili meno di te!

Tua Vanessa


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